Treno Roma-Milano lo sguardo vaga

Di bell’aspetto, alta, capelli neri lunghi, occhi scuri racchiusi in un trucco scuro dal vago aspetto tenebroso, labbra rosso fuoco ben e disegnate con un rossetto compatto. Sul naso un brillantino, in mano un iPhone color oro. Seduta di fronte a me parla di continuo con la sua collega che mi sta affianco, in una carrozza di prima del treno Roma-Milano.

L’accento è meridionale, forse siciliano ma non sono cosí capace nel distinguere. Ha una quarantina d’anni o di più ma portati bene e un tatuaggio sul braccio:”La meta non è un posto….”. Sono arrivate con Libero e il Fatto e parlano di eventi da organizzare. Si guarda intorno e da l’impressione di guardarmi per vedere se la guardo. Io ho nelle cuffiette Chumbawamba, Led Zeppelin e Inna Cantina a palla.

Ma, fatto fuori l’aspetto logistico, la meta  cos’è? Per non darle soddisfazione e perché ancora dormo, non mi va di attingere alla sfacciataggine e chiederlo a lei. È uno stato d’animo? È uno status sociale? Dal suo atteggiamento di donna-manager con sfumature cultural-chic, potrebbe essere un successo. Ma per me, per gli altri? La meta. Qualunque essa sia ha una caratteristica certa, si deve raggiungerla. Quindi c’è un percorso da fare, una strada, del tempo, degli stati emotivi, ma pur sempre un passaggio che dobiamo fare senza deviare o senza smarrirci.

Poi mi viene in mente un’altra cosa. La meta va tenuta costantemente sotto osservazione, controllata, verificata. Sia perché, durante il percorso, potrebbe modificarsi e non essere piú appetibile e sia perché potrebbe spostarsi e richiedere un diverso percorso. Ma sia l’appetibilità che la trasformazione del percorso implicano la perdurante volontà di raggiungere la meta. E ritorna la domanda: la meta cos’è? E poi come ci si sente quando si raggiunge la meta?

Ecco, a pensarci bene la meta per me non ha significato. Il percorso, lo sforzo per raggiungerla, hanno un valore maggiore. Bergonzoni dice che “l’importante non é vincere, ma ritirare il premio” e questo è vero se la meta ha un valore assoluto che nega e prevarica quello del percorso.

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