Le colpe degli anziani con i SUV e del giornalista di Repubblica

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Giornali, tv e blog hanno dato spazio nell’evidenziare l’orrore di una morte causata da motivi futili per un banale litigio. Angelo Pelucchi di 72 anni avrebbe confessato di essere l’uomo che ha ucciso Guido Gremmi di 76 anni, investendolo dopo che aveva protestato perché lui, con il suo Suv, aveva occupato il parcheggio per disabili assegnato alla moglie dell’uomo sotto casa.
Si legge sul sito di Repubblica nella cronaca di Milano a questo link:

Ora sarà lo stesso presunto omicida a chiarire esattamente la dinamica del delitto, efferato e insensato, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, soprattutto in provincia di Cremona, dove la gente è divisa fra la preoccupazione per la sempre maggiore pericolosità delle strade e una rabbia mista a dolore che si percepisce chiaramente dai discorsi nelle strade, affollate per il primo appuntamento prenatalizio della città del Torrazzo, la tradizionale festa del Torrone, che per di più si sviluppa a due passi dalla via in cui è avvenuto il delitto, via Alessandro Capra.

Ma siamo del tutto impazziti? Il giornalista di Repubblica ha acceso il cervello prima di scrivere queste cose? E’ morta una persona per l’indifferenza verso l’altro. La colpa piú grossa del signor Pelucchi è dell’essere stato indifferente e di aver parcheggiato nel posto riservato ai disabili; di infischiarsene delle cause che le sue azioni possono avere sugli altri; di pensare solo ai fatti suoi e parcheggiare dove gli fa comodo; di ritenersi al di sopra e in diritto di assolversi dal violare le regole.

Non è una colpa cosí teatrale come quella di aver ucciso una persona, che fa scrivere pagine di giornali e ha portato la tragedia in una famiglia. Ma è la colpa che ha portato il signor Pelucchi a ritenersi giorno dopo giorno in grado di decidere quali regole per lui fosse giusto seguire e quali no, fino a fargli decidere che trascinare una persona con la sua auto fosse accettabile.
Questa colpa forse non è prevista nelle nostre leggi e non è perseguibile, ma è di gran lunga la piú orrenda.

Penso che il signor Pelucchi ne abbia altre di colpe. Intanto è difficile non pensare che questa sua spavalderia sia abituale e sia stata esercitata altre volte. Allora, se questo è vero, quante sono le persone che oltre ad affrontare le difficoltà di un handicap hanno dovuto aspettare che il signor Pelucchi spostasse la sua macchina? Che hanno dovuto fermare la propria vita per aspettare i comodi suoi?
Poi, come per tutti noi, l’ulteriore colpa è nell’esempio. Quanti vedendo il suo atteggiamento sono stati indotti a farlo proprio? A quanti signor Pelucchi può aver insegnato questa abitudine all’indifferenza?

E il giornalista di Repubblica? Dice che le più grandi preoccupazioni sono la pericolosità delle strade ed il dolore che si percepisce per l’appuntamento prenatalizio della tradizionale festa del torrone! Ma che centra, non c’è intervento di sicurezza o di polizia che si possa mettere in atto per evitare queste cose. E la festa del torrone? Per quanto suona ridicola la sua affermazione è un’offesa alla signora Gremmi ed ai cittadini di Cremona, da lei dipinti come preoccupati del loro torrone più che delle condizioni di vita civile della loro città.
È la testimonianza che l’indifferenza esercitata dal signor Pelucchi ha degli accoliti. Per il giornalista fa più audience la festa del torrone piuttosto che prendere posizione rispetto a comportamenti sbagliati, ingiusti e condannabili.

Mi dispace sigora Gremmi. Lei è l’unica che, colpita dal dolore della perdita e dalla rabbia dell’impotenza, resta a confrontarsi ogni giorno con questa indifferenza che oramai è legata a un triste ricordo. 20111121-102939.jpg
Giornali, tv e blog hanno dato spazio nell’evidenziare l’orrore di una morte causata da motivi futili per un banale litigio. Angelo Pelucchi di 72 anni avrebbe confessato di essere l’uomo che ha ucciso Guido Gremmi di 76 anni, investendolo dopo che aveva protestato perché lui, con il suo Suv, aveva occupato il parcheggio per disabili assegnato alla moglie dell’uomo sotto casa.
Si legge sul sito di Repubblica nella cronaca di Milano a questo link:

Ora sarà lo stesso presunto omicida a chiarire esattamente la dinamica del delitto, efferato e insensato, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, soprattutto in provincia di Cremona, dove la gente è divisa fra la preoccupazione per la sempre maggiore pericolosità delle strade e una rabbia mista a dolore che si percepisce chiaramente dai discorsi nelle strade, affollate per il primo appuntamento prenatalizio della città del Torrazzo, la tradizionale festa del Torrone, che per di più si sviluppa a due passi dalla via in cui è avvenuto il delitto, via Alessandro Capra.

Ma siamo del tutto impazziti? Il giornalista di Repubblica ha acceso il cervello prima di scrivere queste cose? E’ morta una persona per l’indifferenza verso l’altro. La colpa piú grossa del signor Pelucchi è dell’essere stato indifferente e di aver parcheggiato nel posto riservato ai disabili; di infischiarsene delle cause che le sue azioni possono avere sugli altri; di pensare solo ai fatti suoi e parcheggiare dove gli fa comodo; di ritenersi al di sopra e in diritto di assolversi dal violare le regole.

Non è una colpa cosí teatrale come quella di aver ucciso una persona, che fa scrivere pagine di giornali e ha portato la tragedia in una famiglia. Ma è la colpa che ha portato il signor Pelucchi a ritenersi giorno dopo giorno in grado di decidere quali regole per lui fosse giusto seguire e quali no, fino a fargli decidere che trascinare una persona con la sua auto fosse accettabile.
Questa colpa forse non è prevista nelle nostre leggi e non è perseguibile, ma è di gran lunga la piú orrenda.

Penso che il signor Pelucchi ne abbia altre di colpe. Intanto è difficile non pensare che questa sua spavalderia sia abituale e sia stata esercitata altre volte. Allora, se questo è vero, quante sono le persone che oltre ad affrontare le difficoltà di un handicap hanno dovuto aspettare che il signor Pelucchi spostasse la sua macchina? Che hanno dovuto fermare la propria vita per aspettare i comodi suoi?
Poi, come per tutti noi, l’ulteriore colpa è nell’esempio. Quanti vedendo il suo atteggiamento sono stati indotti a farlo proprio? A quanti signor Pelucchi può aver insegnato questa abitudine all’indifferenza?

E il giornalista di Repubblica? Dice che le più grandi preoccupazioni sono la pericolosità delle strade ed il dolore che si percepisce per l’appuntamento prenatalizio della tradizionale festa del torrone! Ma che centra, non c’è intervento di sicurezza o di polizia che si possa mettere in atto per evitare queste cose. E la festa del torrone? Per quanto suona ridicola la sua affermazione è un’offesa alla signora Gremmi ed ai cittadini di Cremona, da lei dipinti come preoccupati del loro torrone più che delle condizioni di vita civile della loro città.
È la testimonianza che l’indifferenza esercitata dal signor Pelucchi ha degli accoliti. Per il giornalista fa più audience la festa del torrone piuttosto che prendere posizione rispetto a comportamenti sbagliati, ingiusti e condannabili.

Mi dispace sigora Gremmi. Lei è l’unica che, colpita dal dolore della perdita e dalla rabbia dell’impotenza, resta a confrontarsi ogni giorno con questa indifferenza che oramai è legata a un triste ricordo.

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