Oggi inizio un piccolo viaggio da solo. In due giorni arriverò in Francia in una località di montagna subito dopo il confine Piemontese. Quindi, vestito e carico di bagagli come un turista sono uscito di casa alle otto passando per metro, attese, stazioni, banchine. Tutti posti molto frequentati, soprattuto in questo periodo da turisti, spesso stranieri. Si riconoscono, oltre che per il loro abbigliamento e l’attrezzatura, per il modo con cui camminano e guardano in giro. Il turista è in vacanza ed è in un luogo nuovo, quindi cammina non per spostarsi, come fanno i lavoratori nel tragitto casa-ufficio, ma in modo funzionale per vedere il posto che lo circonda, per raccogliere tutte quelle informazioni visive che gli servono per orientarsi. Ne consegue che lo sguardo é diverso. Alla ricerca di un indizio o di un riferimento, per trovare l’indicazione, la direzione o per vedere particolarità e bellezze del posto.
Questa differenza è ben conosciuta da ladruncoli e borseggiatori che sanno subito individuare l’oggetto delle loro attenzioni.
Ed oggi anche io sono sceso in metropolitana con l’atteggiamento del turista. Però io, da turista in patria, non potevo non notare segni e particolari italici, che sfuggono al turista autentico. Si, perché al di là della lingua, ci sono comunicazioni in gesti e segni che solo l’esperienza di un nativo permette di distinguere ed interpretare per quello che sono.
Arrivato alla Stazione Tiburtina mi colpiscono subito gli inservienti delle Ferrovie disponibili per informazioni. Non é ironia, sono per lo più dei ragazzi gentili e ben disposti che si avvicinano ai turisti (anche loro hanno occhio a me non hanno chiesto nulla) per dare informazioni. Ad alcuni sono rimasto vicino per ascoltarli e, spesso, in un inglese sintetico, ma non improvvisato guidavano i disorientati di turno verso il binario o la biglietteria appropriati.
Finalmente sono partito sul treno verso il nord. Anche qui, benché io sia da molto un frequentatore dei treni, ho scoperto delle novità. Un lavoratore delle ferrovie percorre il treno per pulire e togliere eventuali segni di passeggeri ineducati o distratti.Oggi inizio un piccolo viaggio da solo. In due giorni arriverò in Francia in una località di montagna subito dopo il confine Piemontese. Quindi, vestito e carico di bagagli come un turista sono uscito di casa alle otto passando per metro, attese, stazioni, banchine. Tutti posti molto frequentati, soprattuto in questo periodo, da molti turisti spesso stranieri. Si riconoscono, oltre che per il loro abbigliamento ed attrezzatura, per il modo con cui camminano e guardano in giro. Il turista è in vacanza ed è in un luogo nuovo, quindi cammina non per spostarsi, come fanno i lavoratori nel tragittò casa-ufficio, ma in modo funzionale a vedere il posto che lo circonda, a raccogliere tutte quelle informazioni visive che gli servono per orientarsi. Ne consegue che lo sguardo é diverso. Alla ricerca di un indizio o di un riferimento, per trovare l’indicazione, la direzione o per vedere particolarità e bellezze del posto.
Questa differenza è ben conosciuta da ladruncoli e borseggiatori che sanno subito individuare l’oggetto delle loro attenzioni.
Ed oggi anche io sono sceso in metropolitana con l’atteggiamento del turista. Però io, da turista in patria, non potevo non notare segni e particolari italici, che sfuggono al turista autentico. Si, perché al di là della lingua, ci sono comunicazioni in gesti e segni che solo l’esperienza di un nativo permette di distinguere ed interpretare per quello che sono.
Arrivato alla Stazione Tiburtina mi colpiscono subito gli inservienti delle Ferrovie disponibili per informazioni. Non é ironia, sono per lo più dei ragazzi gentili e ben disposti che si avvicinano ai turisti (anche loro hanno occhio a me non hanno chiesto nulla) per dare informazioni. Ad alcuni sono rimasto vicino per ascoltarli e, spesso, in un inglese sintetico, ma non improvvisato guidavano i disorientati di turno verso il binario o la biglietteria appropriati.
Finalmente sono partito sul treno verso il nord. Anche qui, benché io sia da molto un frequentatore dei treni, ho scoperto delle novità. Un lavoratore delle ferrovie percorre il treno per pulire e togliere eventuali segni di passeggeri ineducati o distratti.