Ancora caldo estivo si gira con i finestrini aperti. Mi fermo con l’auto all’immissione sulla statale, una macchina gira nella strada da dove vengo e dal finestrino schizza fuori una buccia di banana.
“Ahó?” Faccio istintivamente indicando per terra. L’auto si ferma ed il ragazzo alla guida: “che voi? Tanto è biodegradabile!” e riparte. Ha meno di trent’anni, al suo fianco una ragazza più giovane. Sono rimasto di stucco, senza capacità di replica, dentro di me pensavo: “possibile che così giovane si da del coglione da solo e non se ne accorge?”
Non voglio fare la filippica sull’ambiente, ma quello che mi lascia stupito ogni volta è come NOI non consideriamo le strade, i parchi, il “tutto quello che non è dentro casa” come qualcosa di non nostro. Si perché la banana è biodegradabile ovunque peró l’auto-coglione mica la butta per terra dentro casa! E temo non solo lui si così, ma anche la ragazza, che era in un silenzio-stupore colpevole, sia sostenitrice della tesi bio.
Siamo a Porto Potenza Picena, nelle Marche, geograficamente all’altezza di Siena, non nel barbaro sud. Ma le italiche concezioni del “faccio quello che mi pare”, “fatti i cazzi tuoi”, “tanto ora che male faccio”, “per così poco”, non hanno confini geografici né limiti anagrafici. Scaccio dalla mente l’immagine del Giappone dove nella stazione centrale della metro di Tokyo, frequentata da quindici milioni di passeggeri ogni giorno, ho visto una ragazza raccogliere un pezzo di carta NON SUO e portarselo via (non ci sono cestini a Tokyo ognuno pensa alla mondezza sua). Devo scacciare questo pensiero perché in Italia mi hanno detto che loro sono frustrati. E lo scaccio, ma mi viene in mente la Birmania, si il Myanmar del dopo-tzunami, dove nei villaggi lungo il fiume, con le strade di polvere o di fango secondo le voglie del cielo, ognuno pulisce il pezzo di strada davanti alla sua casa o alla sua bottega.
Sapete allora che penso? Che chi tratta il mondo come casa sua, Giapponese, Birmano, Magiaro o Malgascio che sia, non è stressato: è NORMALE. Noi siamo i pazzi, quelli ciechi. Quelli che vedo attorno a me mi ricordano il film Brutti, Sporchi e Cattivi.